lunedì 28 giugno 2010

Mio Fratello muore meglio di Renzo Brollo

Di Renzo Brollo avevo già letto "Se ti perdi tuo danno", suo romanzo d'esordio che mi aveva colpito perché non sembrava il libro di un esordiente ma un'opera di un autore maturo. Mi erano piaciuti l'ambientazione, i personaggi, la vicenda e le descrizioni, mentre avevo trovato deboli a tratti a dialoghi, un po' legnosi e verbosi.




Con "Mio fratello muore meglio", storia tragicomica ambientata in una cittadina del nord-est, Brollo fa un altro passo avanti nel dominare la tecnica narrativa e questa volta i dialoghi sono belli e credibili senza quell'ostinato desiderio di strafare che aveva parzialmente condizionato l'esordio. Particolarmente riusciti e godibili in questa prova sono gli schizzi del gretto ambiente di provincia e la disincantata narrazione della follia degli umani a seguire qualsiasi possibile traccia del soprannaturale, fosse anche una traccia di sporco nel cesso di casa.

Un libro che si legge tutto di un fiato e che invita a riflettere sulla parte in ombra che c'è dentro ciascuno di noi (il proprio gemello) e con la quale bisogna fare i conti per crescere e assumere le proprie responsabilità. Se proprio devo fare un appunto, la lettura 'piscoanalitica' della vicenda è un po' troppo messa in evidenza e a tratti alcuni personaggi, specie la madre, parlano come se si fossero appena mangiati l'opera omnia di Freud.

Comunque, a parte qualche peccatuccio veniale, "Mio fratello muore meglio" testimonia un altro passo avanti nel percorso narrativo di questo bravo autore giovane. L'ho letto con piacere fino all'ultima riga e lo consiglio ai lettori, soprattutto ai giovani. Leggiamo i nuovi autori italiani!

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