Cristo si è fermato a Varallo

Atto unico per un narratore e dialogo a due voci

Gesù Cristo, giunto in Valsesia, ha visto i cartelli che fanno espresso divieto di ingresso nella città di Varallo alle donne in burqa, niqab e burkini, ai vu cumprà e ai mendicanti, e ha dovuto fermarsi per non essere arrestato, dato che lui è un mendicante.

Cristo è stato fermato davanti a quei cartelli.

Cristo si è fermato a Varallo e non ce ne siamo nemmeno accorti.

Ma come è potuto accadere?

La scena iniziale me la immagino così:

Agosto 2009, caldo africano, Municipio di Varallo, il sindaco affondato nella poltrona verde del suo ufficio, impeccabile in giacca e cravatta, fascia tricolore, con la destra gioca alle palline clic clac, in piedi di fronte a lui  l’addetto stampa e propaganda, in camicia verde impregnata di sudore, rumore delle palline, poi fermo immagine, silenzio

Sindaco: Mi sto annoiando, che posso fare?

Addetto stampa: perché non va a riposare un po’, capo. (l’addetto stampa chiama in questo modo sbrigativo, come si usa tra camicie verdi, il deputato della Repubblica, già vicepresidente della provincia di Vercelli, sindaco di Varallo nonché ragioniere, il leghista, già missino,  l’onorevole Gianluca Buonanno)

Sindaco: questo mai! Aspetta, aspetta, forse ho un’idea. (movimento vorticoso delle clic clac) Il nostro formaggio tipico qual è?

Addetto stampa: La toma, capo.

Sindaco: Allora propongo che la Valsesia venga chiamata Tomaia, denominazione di origine controllata!

Addetto stampa: Mmmm... dobbiamo lavorarci un po’, capo. Poi direbbero che a noi ci puzzano i piedi.

Sindaco: Hai ragione, però fatti un appunto che si sa mai che sta cazzata venga buona più avanti. Allora... (giro della morte delle clic clac) da domani Viagra gratis per tutti! Questa sì che è buona!

Addetto stampa: Già fatto nel 2003.

Sindaco: No, ti sbagli, nel 2003 l’abbiamo dato con lo sconto del 50%, non gratis.

Addetto stampa: Sì, ma poi i bar si sono lamentati perché i vecchietti invece di andare a giocare a carte al pomeriggio andavano tutti nei sexy shop.

(clic clac che si ammosciano di colpo, silenzio)

Sindaco: posso andare a Roma col falcetto per tagliare i costi della politica!

Addetto stampa: L’ha già fatto col forcone e gliel’hanno portato via.

Sindaco: mi vesto da gladiatore romano che sfida tutti i...

Addetto Stampa: Fatto!

Sindaco: Mi nascondo tra le statue del Sacro Monte e faccio cucù a tutti i pellegrini.

Sindaco: Fatto!

Sindaco: Uffa, che noia! (buttando le palline a terra) Ho già fatto tutto! E poi in quest’ufficio si muore di caldo! Ma non funziona l’aria condizionale?

Addetto stampa: Condizionata, capo.

Sindaco: (slacciandosi la camicia e facendo girare la cravatta a mo’ di lazo) Non fare il pignolo comunista del cazzo anche tu, eh! Qui si crepa, non capisco come certa gente possa andare in giro vestita come dei beduini col caldo che fa!

Addetto stampa: O come le donne mussulmane, capo.

Sindaco: Mmm, non farmi pensare a ste cose mentre lavoro che ho già abbastanza caldo così. Una bella danza del ventre in piazza potrebbe essere un’idea però.

Addetto stampa: Ha frainteso, capo. Intendevo il burqa.

Sindaco: Urka? Che ballo è?

Addetto stampa: Burqa, quel velo che copre anche il volto delle donne islamiche.

Sindaco: Ah, quella roba da terroristi! Meno male che nella nostra valle non ce ne sono, altrimenti... aspetta, ci sono!

Addetto stampa: Invitiamo Gheddafi a Varallo?

Sindaco: Troppo tardi, ci ha già pensato Berlusconi per l’anno prossimo. Quello ogni tanto mi ruba le idee. No, la mia idea è questa: un bel divieto a entrare a Varallo col burqa.

Addetto stampa: Mmm, devo guardare il regolamento cosa dice. Si può emettere un divieto per una cosa che non esiste?

Sindaco: Che dici, scemo! Il burqa esiste, me l’hai appena detto tu.

Addetto stampa: Sì, ma a Varallo non si è mai visto.

Sindaco: Appunto, è lì il bello! Non si è mai visto e Buonanno farà in modo che non si vedrà mai. Allora, scrivi: su tutte le aree pubbliche della città di Varallo è vietato l’uso del burqa. Ecco!

Addetto stampa: Tutto lì?

Sindaco: Allunga un po’ tu, che cazzo ti ho assunto a fare? Mettici qualche altro abito che usano quei beduini terroristi del cazzo, c’hai il computer, no?

Addetto stampa: (digitando al PC) potremmo aggiungere il niqab, che è più o meno la stessa cosa, ma lascia scoperti gli occhi. Poi, c’è il burkini, che è una specie di costume da bagno molto castigato.

Sindaco: E noi a Varallo lo castighiamo del tutto. E’ vietato l’uso di burqa, burkini e niqab. (alzandosi) A posto, anche per oggi la mia giornata è finita!

Addetto stampa: Scusi, capo, ma così la gente non capisce niente. Per vietare una cosa, dobbiamo istruire la gente su quello che vietiamo.

Sindaco: Non mi starai diventando comunista, eh? Spiegare, spiegare, cosa vuoi che mi metta a fare? Un corso di arabo?

Addetto stampa: E se ci mettessimo un disegno? Una cosa così (abbozzando l’idea su un foglio) Disegno di due donne, una in burqa, l’altra in niqab e sopra un bel NO in rosso  Così si capisce di più, no?

Sindaco: Bravo! E’ carino così, proprio un bel divietino. E il bukkini?

Addetto stampa: Il burkini non so com’è fatto. Lasciamo stare anche il divieto?

Sindaco: No, chi se ne frega, ci sono già due disegni, due su tre è una buona percentuale, no? Però a sto punto, mettiamoci qualche altro disegnino di contorno altrimenti è un po’ vuoto.

Addetto stampa: Delle dune?

Sindaco: No, fa troppo agenzia viaggi.

Addetto stampa: Oasi con cammelli?

Sindaco: No, poi sembra che vietiamo i cammelli, che nemmeno ci sono qua.

Addetto stampa: Se è per quello neanche le donne in burqa.

Sindaco: Appunto, vietato l’uso di burqa, bikini...

Addetto stampa: Burkini, non bikini.

Sindaco: Che palle con ste parole straniere, se lo facessimo in dialetto valsesiano?

Addetto stampa: Be’, al senatur piacerebbe, però poi le ipotetiche donne in burqa non lo capirebbero.

Sindaco: Intanto sono solo ipotetiche, quindi...

Addetto stampa: Mmm, non so, sarebbe come dire che non ci crediamo nemmeno noi a quello che vietiamo.

Sindaco: Forse hai ragione. Niente valsesiano. Vietato l’uso di burqa, bukkini o come cavolo si chiama poi correggi tu, e niqab. Poi ci aggiungiamo i vu cumprà che così facciamo contenti i commercianti.

Addetto stampa: Bella lì, capo, lei è sempre un maestro! Vietata l’attività ai vu cumprà. Foto in basso a sinistra col suo bel NO in rosso.

Sindaco: E a destra, che è sempre dove sta la ragione, ci mettiamo una bella donna col velo, e un bel SI in verde, così la chiesa è tranquilla, sennò sai che problema con le suore e con le beghine che vanno a messa!

Addetto stampa: Vietata l’attività ai vu cumprà e...

Sindaco: E... che? Ai vu cumprà e basta!

Addetto stampa: Non sta bene, il divieto va sempre in coppia.

Sindaco: (raccogliendo le clic clac e riprendendo il gioco) un po’ come le palle che mi stai facendo girare, quanto rompi!

Addetto stampa: Almeno due cose per tipo, capo, altrimenti sembra che non ci abbiamo ragionato, che è una cosa fatta così, tanto per fare.

Sindaco: Devo fare sempre tutto io qua dentro! Allora, scrivi: ai vu cumprà e ai mendicanti, che vadano a chiedere l’elemosina a Borgosesia o a Serravalle!

Addetto stampa: E come direbbe il senatur: (in coro) Fora di ball!

(applausi del pubblico finto)

E così Cristo è stato fermato a Varallo.

Io, che rispetto tutti i credi religiosi ma che non ne professo alcuno, mi voglio immaginare che, all’ultimo dell’anno, un Gesù palestinese in compagnia di una Maddalena velata entrino in città, ignorando quel divieto. Li vedo passeggiare sul corso Roma, affiancare le belle ville patrizie, chiedere la carità ai generosi varallini e infine li vedo sedere sui gradini del municipio.

Che fanno?

Aspettano il Buon anno! 

Quello che verrà, non questo qua.

Fabio Musati  2011 copyright