Conversazioni libere sui libri (miei e degli altri), il teatro, il cinema, l'arte e le idee
venerdì 26 aprile 2013
sabato 13 aprile 2013
La recensione di Stefano Santarsiere del mio romanzo Vera Pelle
Anno 2048. In un mondo sconvolto da crisi che hanno dissolto Stati e mercati, Milano è ancora una città, anzi è la Città, un regno ‘eutopico’ retto da un tiranno esteticamente fin troppo simile a certi politici attuali, il quale fonde in sé potere materiale e spirituale. In questo mondo alla fine del mondo, brulicante di Anonimi biancovestiti al servizio del potere, protetto da una barriera invisibile che lo isola da un Fuori selvaggio dove ululano lupi e dimorano contadini folli, si muovono anche personaggi non allineati, ironici, disillusi, ostinatamente fieri di ogni scampolo di libertà vissuta nel salotto di un’Ikea abbandonata, evocata nel passato di porno star o nei ricordi da vecchio aviatore.
Nel croguolo di Musati, tuttavia, ben presto viene versato anche il sangue. Nella città si muove un serial killer che asporta i tatuaggi, nel frattempo vietati e quindi divenuti rarità, dal corpo delle sue vittime. Uno dei protagonisti, Colabrodo, ne subisce l’attacco ma la scampa. Entrano in scena la bellissima e orgogliosa Vera Pelle, i fratelli Yuri e Trementina, quest’ultima impiegata in un luogo emblematicamente denominato ‘Cacatombe’, e personaggi minori ma ugualmente indimenticabili come il maestro tatuatore Quick Egg, il vecchio chirurgo plastico e rapper folle Doctor Skin, il pistolero Ciucciapistola, il prete giustiziere Don Fusìl. Tutti a vario titolo impegnati a risolvere il mistero e a salvarsi la pelle (nel senso letterale del termine); e allo stesso tempo, tutti alimentati da un irresistibile desiderio di indipendenza.
Il romanzo di Fabio Musati è un affresco visionario disegnato con i pennelli del citazionismo, dei rimandi alla Storia, alla letteratura, al cinema e soprattutto alla cultura pop che lo pervade senza soffocarlo. E’, soprattutto, un libro venato di quella ironia sofisticata e che a tratti, senza che il lettore se ne accorga, ci accompagna fuori dal roboante procedere della storia e dentro ripari silenziosi, dove si colgono messaggi discreti sul rispetto di noi stessi e sull’importanza capitale della libertà.
http://santarsiere.blogspot.it/2013/04/vera-pelle-un-romanzo-di-fabio-musati.html
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