venerdì 6 aprile 2012

Il canto del tacchino

Piu' che il canto del cigno questa uscita di scena del Senatur sembra quello strozzato di un tacchino. Tramonta cosi' anche l'altro grande 'innovatore' della scena politica della cosidetta seconda Repubblica, che ha mostrato gli stessi storici difetti della prima: corruzione, affarismo, nepotismo. La differenza é che la prima era uscita di scena con toni da tragedia shakespeariana, mentre qui abbiamo una sceneggiatura da cinepanettone: il diploma pagato con la cassa del partito al figlio ripetente, manovre familiari condotte da moglie e maitresse, cartomanzia e la solita sequenza di vaffanculo e dito medio alzato. Si chiude cosi' questo ventennio idiota e sprecone dove gli stessi che urlavano nella piazze Roma ladrona, sono finiti a Roma a rubare più degli altri. Dobbiamo rifondare la politica, tutta, ripensarla e ripartire da capo con uomini e regole diverse. Mi auguro che tutti gli attuali partiti vengano spazzati via e che si affaccino nuove formazioni, a destra e a sinistra, fondate su idee forti, programmi chiari, uomini e donne nuove.

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